Barbara Balanzoni, ex dottoressa no vax, putiniana e sostenitrice delle scie chimiche è stata radiata. Ora accetta contributi per la causa, ma dice di voler continuare a curare i suoi pazienti anti sistema
Ormai è ufficiale: da circa un mese Barbara Balanzoni è stata radiata dall’albo medico. Ha decretare la sua radiazione è stato il tribunale di Venezia, il 3 maggio 2022. Il faldone, per quanto ci interessa, si può comodamente archiviare nello scaffale dedicato a quelle persone che sono venute meno al proprio giuramento. Dopotutto si sa che i preti, come gli operatori delle forze dell’ordine o il personale medico si impegnano in un giuramento. Poco importa verso chi; un dovere va rispettato quando si promette solennemente di svolgere al meglio il proprio incarico.

Anche Barbara Balanzoni avrà sicuramento giurato di adoperare «perizia» e «diligenza» nell’esercizio della sua professione, ma così non è stato. Anzi, invece di tener fede all’impegno preso ha leso il prestigio e la dignità della professione medica grazie ai suoi tweet contro il sistema e alle foto pubblicate con naturalezza, degne di una parete all’interno di una elementary school. A giudicare il suo comportamento non incline alla scienza non siamo noi, ma tutte le tracce lasciate sui social. Insulti, disinformazione e istigazione contro il sistema medico sono solo alcuni dei fattori che sono valsi la radiazione a Barbara Balanzoni.

«Grazie per gli aiuti economici»
Come ogni eroina dei social che si rispetti, anche la signora Balanzoni chiede dei contributi per la causa. Quello che però ci fa specie è che mandi un messaggio ringraziando per gli aiuti economici da Porto Venere ― Cinque Terre. Non crediamo che la signora Balanzoni sia in vacanza in una tra le località più belle del nostro Paese. Assolutamente no! Crediamo invece che si sia recata nel Golfo dei Poeti solo ed esclusivamente per curare qualche suo paziente.


Chi la sostiene economicamente
Eppure chi dona lo fa convinto, sicuro del fatto che Barbara Balanzoni sia stata radiata per una mala giustizia. In fin dei conti per i donatori l’Italia è un Paese in cui vige una dittatura disumana, per cui aiutare chi cerca di spezzare il sistema corrotto e autoritario è il minimo che si possa fare. In realtà chi dona non sa che sta pagando per gli errori altrui, altro che giustizia deviata.

Denigrare i colleghi con dichiarazioni infamanti, proprio come ha fatto la Balanzoni, non è un atto di coraggio ma di scorrettezza. Quello che ci rassicura è che buona parte di questi medici atipici sono stati radiati. Chi svolge la delicata professioni di medico dovrebbe credere nella scienza, non ergersi guro della medicina e professare disinformazione spesso pericolosa. Fu proprio per un cattivo consiglio che il dott. Roberto Petrella, ginecologo no vax, ordinando delle cure alternative fece involontariamente morire un suo paziente.