Dopo 11 anni la bufala sulla nazionalità di Obama è ritornata. Secondo i cospirazionisti l’ex presidente sarebbe un keniota
Da qualche ora, su molte pagine social e siti cospirazionisti in salsa repubblicana, si ripresenta una fake news piuttosto obsoleta, ovvero: la bufala sulla nazionalità di Obama. Si diffuse nell’ormai lontano 2009. Quell’anno l’attuale presidente Donald Trump diede il suo il fiero appoggio a Barak Obama, dicendosi orgoglioso di aver giocato un ruolo importante nella diffusione del certificato di nascita autentico di Obama. Quindi di aver sventato la bufala.
Art di Yuri Cordero
Il nesso tra la diffusione di questo «ripescaggio» e il periodo tumultuoso per questioni razziali che vede il suolo d’oltreoceano protagonista, nonché la campagna elettorale per l’elezione del nuovo Presidente, il prossimo novembre, pare piuttosto evidente. Persino nei suoi intenti. Quel che mi preme sottolineare è l’importanza di prevenire la diffusione delle fake news sul nascere. Perché solo apparentemente una storia fasulla come questa, al gusto di hamburger e Coca Cola, ha poca influenza nel resto del mondo. Specie dove la mala informazione è ben radicata. Il nostro Belpaese, in questo caso, è un buon esempio.
Da dove nasce la bufala?

Stato delle Hawaii, certificato di nascita di Barak Obama.
Fu ideata dalla storica cospirazionista statunitense, la dentista Orly Taitz. I documenti che allegò per avvalorare e supportare la propria tesi, quindi lo scoop, finirono immediatamente sotto la lente d’ingrandimento dei debunkers a stelle e strisce. Nonostante le smentite e le contro pubblicazioni dei documenti originali, riguardo la bufala sulla nazionalità di Obama, questo argomento tenne banco nel florido sottobosco cospirazionista. Con il passare del tempo aderirono moltissimi nuovi sostenitori di questo complotto.
Perché la Taitz lo fece?
Per diventare Presidente USA, è necessario nascere in America. Forse lo fece per razzismo. O forse per ideale politico che la dentista falsificò il documento di nascita del futuro presidente, nel goffo tentativo di dimostrare che Barak Obama fosse nato a Mombasa, Kenya.
Quali prove smontarono il falso certificato?
Poco dopo la sua pubblicazione, il fantomatico certificato di nascita di Barak Obama fu subito smentito. A trarre in inganno la dottoressa furono due sviste, alquanto grossolane. La prima fu che sul documento il padre del futuro presidente (classe 1936) aveva 26 anni. L’uomo però avrebbe festeggiato il suo venticinquesimo compleanno poche settimane prima della nascita del figlio, nato il 04/08/1961. La seconda svista, ovvero quella che fece comprendere quanto poco si fosse impegnata la dottoressa, fu che pubblicò un documento di nascita australiano.

Il certificato, difatti, appartiene ad un certo David Jeffrey Bomford, nato in Australia (foto a destra). Le generalità di Bomford furono sostituite con quelle di Barak Obama. Non ci volle molto per scoprire che il documento contraffatto non proveniva dal Kenya, bensì dall’Australia. Oltretutto anche le pieghe dei due fogli sono uguali, tra il documento spacciato per vero e quello del sig. Bomford.