Bufale istituzionali sul Covid: una vergogna pagata con soldi pubblici

In questi mesi abbiamo letto bufale uscite da ambienti istituzionali, dette da persone famose. Ecco la vergognosa disinformazione pagata con soldi pubblici

Gli squallidi guru in odore di pontificato o le trasandate “urinatrici” anti sistema, sono solo una fetta di chi della disinformazione ne ha fatto un mestiere. Un altro pezzo di questa torta “marrone” è fatta anche da chi, pagato con soldi pubblici, diffonde bufale istituzionali senza il minimo scrupolo. Ed è proprio questo il pericolo: credere a personaggi politici famosi — del tutto ignoranti in materia scientifica —, convinti che questi abbiano l’antidoto dei furbetti e che mossi da compassionevole misericordia lo diano a noi, miseri popolani.

Il problema, invece, è la seria minaccia all’informazione che questi incantatori di serpenti diffondono con cattedratica saccenteria. Purtroppo il rischio che le persone poco informate riguardo il Covid si lascino convincere da una figura autorevole non è da escludere. Anzi. Un esempio di chi ha disinformato è Vittorio Sgarbi, sindaco di Sutri, il quale tra urla di frustrazione e post autocelebrativi ha diffuso notizie false e tendenziose. Una poltiglia di arroganza e pseudoscienza in blazer blu. Ma a dirlo non siamo noi, bensì il Patto Trasversale per la Scienza, che nel marzo 2020 lo ha addirittura denunciato per le troppe bufale diffuse.

Vittorio Sgarbi

Ricordiamo che il Patto Trasversale per la Scienza è un’associazione senza fini di lucro, nata esclusivamente per informare in maniera scientifica gli utenti e gli eventuali soci. Tra gli iscritti troviamo il prof. Pier Luigi Lo Palco, Julia Filingeri e Roberto Burioni. Viste le costanti domande che ci arrivano dal mondo novax, del tipo: “Chi vi paga?”, informiamo che Dossier si auto sovvenziona (purtroppo). Tuttavia se dobbiamo scegliere a chi credere sui danni di una pandemia ci affidiamo a dei luminari della scienza, non di certo ad un critico d’arte con la sindrome della capralità.

Bufale istituzionali: da Sutri all’europarlamento

Il pericolo della diffusione di bufale istituzionali non riguarda solo Sgarbi. Sfortunatamente il panorama è vario e a elencare tutti i disinformatori sarebbe un lavoro immane. Tuttavia ci limitiamo ai più noti. A quei personaggi politici che, proprio per il loro lavoro istituzionale, si sono autoproclamati virologi, epidemiologi e biologi, senza uno straccio di competenza in materia scientifica. Tra questi, ad esempio, troviamo Francesca Donato, laureata in giurisprudenza ma “esperta” in vaccini. Per chi volesse maggiori informazioni sulle bufale dell’europarlamentare leghista, può trovare tutto in questo articolo di Pagella Politica.

Anche la Meloni e Salvini in camice bianco

E che dire delle bufale istituzionali della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni? Anche lei, non sappiamo se in buona o cattiva fede, ha disinformato, sostenendo che il governo non si prende la responsabilità di rendere obbligatorio il vaccino per non risarcire eventuali menomazioni permanenti causate dallo stesso. È inutile spiegare che non è così, visto che chi dovesse subire una menomazione ha diritto ad un pieno risarcimento in sede civile.

Come la Meloni, anche Matteo Salvini ha voluto dire la sua, così ha affermato che:

“Le varianti Covid nascono a causa dei vaccini”

Da articolo di Fanpage

Dopotutto il leader della Lega ha solo onorato il suo titolo di inquinatore di pozzi. Anche in questo caso non siamo noi a dirlo, bensì la BBC la quale un anno fa annoverava Matteo Salvini tra i maggiori spargitori di bufale istituzionali a livello mondiale. Sul podio c’erano anche Bolsonaro e Trump.

Le bufale istituzionale della Regione Lazio

Probabilmente il più esperto nel diffondere fake, quasi tutte pericolose, è Davide Barillari. Il consigliere della Regione Lazio è un vero e proprio professionista della disinformazione e proprio la settimana scorsa ha pubblicato l’ennesima sciocchezza: questa volta riguardo il fantomatico blocco autostradale organizzato da novax con l’aiuto dei camionisti. Così il consigliere, senza appurare le notizie, ha invaso il suo profilo Twitter di foto vecchie o decontestualizzate, senza minimamente preoccuparsi se qualcuno (che non siamo noi) gli darà del cretino. L’importante è portare scompiglio dal suo ufficio pubblico.

In questo caso il consigliere Barillari, novax per vocazione, per l’ennesima volta si è lasciato trasportare dal solito spirito da paladino, postando in rete foto di blocchi autostradali mai avvenuti. Addirittura, come possiamo vedere nelle immagini, ha postato una foto di una manifestazione del 2019, in Olanda, non in Italia, che con il blocco autostradale non c’entra nulla.

Precedentemente portò un’arma giocattolo in Regione, allo scopo di paragonare il vaccino al colpo letale di una pistola. Non ci siamo caro Barillari, proprio no! Ad affermare che un consigliere regionale deve lavorare per salvaguardare la salute pubblica, evitando balle, per l’ennesima volta non siamo noi a dirlo. Bensì è l’art. 7 della Legge Statutatia; in questo caso della Regione Lazio. Difatti nell’articolo dello Sviluppo Sociale e Civile, al punto 1 si legge che l’obbligo di un consigliere è di:

…(…)…Promuovere come obiettivi prioritari la salvaguardia della salute…(…)…

Deputata novax

In questa kermesse dell’orrore non poteva di certo mancare Sara Cunial, deputata della Repubblica Italiana, alla quale non è ben chiara cosa sia una «dittatura» — parola spesso citata nel mondo novax, di cui lei è paladina. Lo dimostra il fatto che per denunciare la pericolosità dei vaccini voluti dallo Stato, ha utilizzato (e forse ancora utilizza) l’aula delle conferenze stampa della Camera dei Deputati. Ma non solo. In questo video la Cunial, alla Camera, affermò che:

“I DPCM sono anticostituzionali, macchiati di sangue, altro che 25 aprile”

I politici della prima Repubblica? Disonesti, arrivisti e criminali

Spesso ci dimentichiamo che fornire informazioni false, mirate a turbare l’ordine pubblico, è un reato. Se poi queste bufale escono da ambienti istituzionali, pagati con soldi pubblici, è una vergogna! Il cattivo gusto, oltre alle fesserie dette spesso in mala fede, è che molti di questi politici criticano la Prima Repubblica la quale, a detta loro, era fatta di disonesti, di arrivisti e di criminali. Lo sputtanamento funziona come nei posti di lavoro, in cui quello che precedentemente rivestiva il nostro attuale incarico era disonesto, pelandrone e incapace.

Il nostro consiglio è che se proprio volete distinguervi da chi vi ha preceduto, iniziate ad adoperate sale convegni a pagamento. In questo modo potrete diffondere le vostre personalissime teorie senza sfruttare ambienti parlamentari o regionali. Questo sarebbe più etico e onesto. Iniziate anche a non accaparrarvi i voti dei confusi, diffondendo cure alternative al Covid mai approvate dalla scienza. In questo modo non sarete scambiati per degli arrivisti. Infine, se potete, evitate di affermare che i vaccini sono un pericolo, consigliando di non farli, dal momento che la pandemia c’è o forse no. Questo consiglio è molto grave poiché se chi vi ascolta non si vaccina e viene ricoverato in terapia intensiva, è un consiglio da criminali.

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