Nell’epoca del Covid la disinformazione dilaga. Tra le bufale più pericolose ci sono le terapie domiciliari. Ecco come l’ivermectina entra in Senato
Quant’è vero il detto: “lo stolto e i suoi soldi sono presto separati”. Un’epoca, questa della pandemia, in cui chi si crede più furbo di tutti è disposto a metter mano al portafogli per pagare cirlatani, cure inefficaci ma soprattutto pericolose. Lo stolto è pronto a mettere la sua vita nelle mani di chi, contro ogni evidenza scientifica, propone trattamenti off-label senza nessun competenza medico-scientifica. Uno tra questi trattamenti anti Covid è quello dell’ivermectina
Ed è proprio per questa ignoranza in materia che chi crede di saperla più lunga di altri sovvenziona gruppi social e finanzia associazioni novax, convinto di fare i suoi interessi. Questa scelta viene fatta per sottrarsi alla profilassi vaccinale alla quale non intende assoggettarsi, come fosse una congiura dei poteri forti. Gli scaltri invece, ovvero i truffatori della new generation, si fanno strada e assurgono a guru incontrastati, detentori di verità che la scienza non potrà mai convalidare. Tra le cure miracolose anti Covid-19, tanto decantate da una nutrita fetta di esperti indipendenti, c’è appunto l’ivermectina.
Per chi sostiene le cure alternative, è la cupidigia la ragione per cui i Governi collusi con le lobby farmaceutiche negherebbero le vere cure. La disinformazione e la propaganda agiscono indisturbate attraverso i social, per le strade e nelle piazze. Lo fanno anche attraverso le sedi istituzionali, con il supporto di quei politici i quali ammiccano al pensiero novax. Questo articolo vuole fare chiarezza su alcuni aspetti inerenti l’errata convinzione che l’ivermectina curi una malattia tanto complessa e pericolosa come la Covid-19.
Lo studio ritirato
A metà agosto è stato ritirato un importante studio a sostegno dell’uso del farmaco ivermectina, come trattamento per il Covid. E’ stato necessario perché le sue conclusioni erano basate su dati falsificati. In USA la Fox News ha propagandato il farmaco, minando la campagna vaccinale contro il coronavirus. Le compresse di ivermectina sono approvate dalla Federal Drug Administration statunitense per l’uso nel trattamento di condizioni causate da vermi parassiti e parassiti esterni. Altre forme di ivermectina sono invece utilizzate come trattamento vermifugo per animali domestici come i cavalli. Anche l’AIFA è stata costretta a fare le sue raccomandazioni. L’Agenzia Italiana del Farmaco ha dovuto precisare che
“Le evidenze attualmente disponibili non sono sufficienti a supportare l’uso di ivermectina per COVID-19 al di fuori degli studi clinici“.
FDA: «Non sei ne un cavallo, né una mucca, smettila»
Sulla base di studi non ancora pubblicati, i cosiddetti preprint, a sostegno del suo utilizzo come trattamento per il COVID-19, l’ivermectina è stata adottata in alcune parti dell’America Latina e dell’India e sostenuta da elementi della destra statunitense come mezzo di prevenzione. Tuttavia l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i legislatori europei, lo stesso produttore dell’ivermectina, la multinazionale Merck, il National Institutes of Health degli Stati Uniti e la FDA hanno messo in guardia tutti riguardo il suo utilizzo contro il Covid, citando la mancanza di prove sulla sua efficacia.
La FDA ha inoltre evidenziato gli effetti collaterali “molto pericolosi” del farmaco, se assunto in eccesso o in combinazione con altri farmaci. ABC News a febbraio 2021 ha inoltre riferito un aumento delle chiamate ai centri antiveleni da parte di persone che avevano assunto l’ivermectina.
I media e l’ivermectina contro il Covid
La mancanza di prove sull’efficacia dell’ivermectina contro il Covid, non ha però fermato l’entusiasmo di detrattori e scettici dei vaccini. Contro ogni logica i novax preferiscono la cura alla prevenzione, anche se la cura non è supportata da studi di efficacia. Negli States, Tucker Carlson e Laura Ingraham, conduttori televisivi di Fox News, si sono prodigati in una serrata propaganda dell’ivermectina. In prima serata, nel corso del programma “Tucker Carlson Tonight”, i due noti volti televisivi hanno ampliamente pubblicizzato l’ivermectina durante la trasmissione, come una cura efficace contro il virus.
Le voci di una nuova cura che il sistema ci negherebbe sono giunte anche in Italia, esattamente come accadde agli esordi della pandemia con l’Avigan e poi con l’idrossiclorochina . Soluzioni, queste, abbracciate senza riserve da chi ha da sempre osteggiato i vaccini per i quali si tirano in ballo e a torto, inesistenti questioni legate alla libertà di scelta, a dubbie composizioni e a gravi effetti collaterali. I farmaci proposti come cure miracolose, invece, sono rappresentati abusando della credulità degli stolti, come puri e del tutto privi di effetti collaterali.
Si portano, a riprova di quanto si afferma, stralci di studi incompleti e analisi condotte senza criterio. Le conclusioni di questi studi non attestano affatto efficacia e nemmeno sicurezza di queste cure miracolose. Anche in Italia molti personaggi dello spettacolo e della politica simpatizzano per il pensiero novax. Questi personaggi affermano che esista una cura contro il Covid e che la cura, manco a dirlo, sarebbe l’ivermectina. La cosa spiacevole è che gli appelli di allerta lanciati della comunità scientifica mondiale, invece che delegittimare le parole di questi personaggi, vengono disattesi. Oltretutto sono letti come un goffo tentativo di screditare chi diffonde queste pericolose menzogne.
Le tv e le interviste ai non scienziati
E’ ormai prassi consolidata da parte di alcuni anchorman di talk show televisivi far parlare di vaccini personaggi alieni al pianeta scienza. Personaggi tutt’altro che ferrati in virologia esibiscono con orgoglio la loro “sapienza”, contrapponendosi a veri medici ed esperti. Nel farlo, i conduttori adducono una malata formula rispettosa del democratico dibattito. In realtà un tale contraddittorio è il disperato bisogno di innalzare gli ascolti del loro spettacolo. Questo comportamento alimenta la confusione e consolida i pregiudizi di chi sente ripetere in televisione i mantra della propaganda novax, regalando ai loro deliri antiscientifici una immeritata pubblicità.

Nel corso della puntata del talk show “Di Martedì” andata in onda il 7 settembre scorso, il conduttore e giornalista Giovanni Floris ha ritenuto sensato mettere a confronto le opinioni dell’eurodeputata Francesca Donato, notoriamente contraria all’obbligo vaccinale, con quella del ministro Pierpaolo Sileri, medico chirurgo oltre che politico.
I dibattiti imbarazzanti
Quello che ne è venuto fuori è un bizzarro dibattito, dove l’eurodeputata pretendeva — con le sue disquisizioni antiscientifiche —, di prevalere sul medico. Così facendo si è dato sfoggio di un’ignoranza fatta di grossolani errori di interpretazione dei dati, della farmacovigilanza e delle statistiche. In questo modo si sono esibiti nel teatro del grottesco, tutte le più sdoganate bufale sui vaccini. Il tutto condito da una sostanziosa propaganda a vantaggio delle terapie precoci domiciliari, ovvero: cure che risparmierebbero al cittadino da fare da cavia ad un vaccino che sarebbe ancora sperimentale.
Nella puntata del 14 settembre scorso, la Donato era ancora inspiegabilmente tra gli ospiti. In questa comparsata ha avuto modo di spiegare alla dott.ssa Stefania Salmaso i vantaggi dell’ivermectina. La Salmaso, visto il suo nutrito CV, si è mostrata imbarazzata nel doversi confrontare con chi, come la Donato, non ha credito scientifico. È giusto ricordare che quest’ultima è laureata in giurisprudenza, non in Medicina. Nel scorso del programma si è dato anche spazio a Mauro Rango, presidente dell’associazione IppocrateOrg. Anche questo, laureato in scienze politiche e fresco del convegno appena tenutosi al Senato, non ha competenze scientifiche. Tuttavia Rango decanta le proprietà incredibili dell’ivermectina contro il covid e con questo le terapie precoci domiciliari di cui è promotore.
Ivermectina: terapie domiciliari precoci per il Covid
C’è addirittura chi, contro ogni evidenza, l’ivermectina non si limita solo a decantarla, bensì la prescrive espressamente come terapia anti virus. Riguardo questo si è recentemente scoperto che il farmaco è presente, insieme ad altri, nella lista di un “protocollo terapeutico” adottato da alcune organizzazioni che promuovono le loro terapie miracolose. Farmaci come idrossiclorochina, colchicina e ivermectina. Malgrado la loro appurata inefficacia contro il virus, vengono ancora proposte cure con la vitamina D, la lattoferrina e la quercetina. Molto presenti sui social, ma anche per le strade a manifestare e fare propaganda tra la gente, sono due organizzazioni le quali spingono queste cure.
La prima è la IppocrateOrg, fondata da Mauro Rango, laureato alla triennale in “Diritti Umani”, la seconda organizzazione è il gruppo Terapie Domiciliari Precoci, presieduto dell’avvocato Erich Grimaldi. Entrambe, similarmente, annoverano al loro interno decine di “medici” tra cui dentisti, fisioterapisti, psicologi, naturopati e pure omeopati. Figure non sempre compatibili con quella del medico specializzato in malattie infettive e nemmeno autorizzato all’uso del ricettario per curare addirittura il Covid.
La liberatoria per il protocollo
Il protocollo delle associazioni per le cure domiciliari, oltre a non essere autorizzato da nessun ente preposto, viene applicato off-label a chiunque contatterà le organizzazioni via social. Salta all’occhio che questo modus operandi disattende non trascurabili aspetti legati all’etica e alla deontologia professionale. Vengono abbandonati precetti imprescindibili che non permettono a nessun medico di prescrivere farmaci senza aver mai visitato il paziente. Il tutto si somma agli incongruenti abbinamenti tra farmaci antagonist previsti dal protocollo.
Altro elemento degno di nota è la pretesa di far firmare al malato una “lettera di esonero“. Una lettera per sollevare il medico dalle sue responsabilità, esattamente quello che i novax attribuiscono, tacciandoli di malafede, ai medici degli Hub vaccinali, ma in questo caso approvano. Ecco da cosa si esonera il medico:
“Da ogni responsabilità civile, penale e morale per gli effetti collaterali che dovessero conseguire all’applicazione del protocollo, con particolare riferimento a quelli off-label il cui uso, ad oggi, è sconsigliato, non vietato, assumendosene in pieno eventuali rischi”.

Le minacce a Gerardo D’Amico

La questione dei protocolli anti Covid a base di ivermectina e idrossiclorochina è recentemente balzata agli onori delle cronache, quando il giornalista RAI Gerardo D’Amico è venuto in possesso di una prescrizione stilata da uno dei medici che vi aderiscono. Si tratta di una ricetta che contiene i farmaci appartenenti al protocollo e stilata dal dentista dott. Andrea Stramezzi, che ha subito accusato il giornalista, a torto, di averla estorta fingendosi una paziente. A seguito della denuncia social da parte del giornalista sono arrivate, oltre agli attacchi dello Stramezzi, anche le minacce dell’avvocato Grimaldi. Inoltre, veri e propri attacchi social sotto forma di shitstorm e segnalazioni, hanno determinato il blocco del profilo Facebook del giornalista per alcune ore.
L’ivermectina contro il Covid-19 arriva in Senato

Nei giorni scorsi si è svolto l’ “International Covid Summit“. Ospitato in Senato, all’interno della Sala Capitolare di Palazzo Madama messa a disposizione dal capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, il convegno è stato organizzato dalla senatrice leghista Roberta Ferrero. Oltre all’intervento di Alberto Bagnai, ciò che ha regalato maggiore solennità all’iniziativa è stato il messaggio beneaugurale della presidente del Senato Elisabetta Casellati, la quale ha salutato i partecipanti al prestigioso convegno internazionale. Le congratulazioni della Casellati per l’importante evento scientifico, sono state aspramente criticate. Non sono bastate a giustificarla le precisazioni a posteriori . Pare che i suoi convenevoli rientrassero nella formula di circostanza rivolta a chiunque usi le sale del Senato per fare convegni, a prescindere dai contenuti. Ma ci pare ingenuo, da parte di una carica istituzionale così importante, non informarsi prima dei temi in discussione.
Cure precoci domiciliari e magici protocolli
Ciò che si è ribadito durante il Summit è che il Covid-19 sarebbe una malattia perfettamente curabile a domicilio grazie all’ausilio di farmaci off label come idrossiclorochina, ivermectina e azitromicina. Secondo le parole del fondatore di IppocrateOrg, Mauro Rango, grazie alla tempestività di somministrazione del suo protocollo, la guarigione è garantita al 100%. Per chi dovesse necessitare di ospedalizzazione, invece, Rango consiglia di ricorrere a cortisone, enoxaparina e plasma iperimmune. Secondo Rango il 90% degli ospedali non somministrerebbe, pur disponendone, quella che a suo avviso è l’unica terapia ospedaliera efficace: il plasma iperimmune. A nulla serve ribadire che diversi studi hanno dimostrato che il suo impiego non produce nessun significativo miglioramento.
Le gravi accuse Rango le rivolge al Governo che non ha adottato i suoi protocolli, alle Regioni come la Lombardia, in cui ci sono stati i numeri maggiori di morti. Soprattutto, senza il minimo pudore, le rivolge ai medici degli ospedali, che invece di curare i pazienti, si sarebbero limitati a guardarli morire senza far nulla. Gli unici medici che si sono distinti fino ad oggi sarebbero, a suo avviso, quelli che hanno applicato il magico e scomodo protocollo delle cure domiciliari precoci. Ci devono bastare le sue parole per credergli, perché studi strutturati, dati, statistiche, cartelle cliniche da esaminare, ahimè, non ce ne sono. Quello che abbiamo sono le tante storie di chi è arrivato troppo tardi in ospedale e spesso non ce l’ha fatta, perché ha dato credito a chi dissuadeva dall’unica arma che abbiamo: la vaccinazione.
Ivermectina al posto dei vaccini Covid-19?
Durante la conferenza Mauro Rango, portando l’esempio del fallimento del modello della sanità lombarda, ha gettato fiele su tutto il sistema sanitario. Colpevole di non aver applicato le terapie giuste che avrebbero salvato molte vite. Per questo il dottore in “Diritti Umani” propone l’utilizzo off label dell’ivermectina, non importa se bocciata nel suo utilizzo contro il Covid-19 da Ema, Aifa ed Fda e dalla stessa casa produttrice. A nulla servono gli allerta del CDC per il quintuplicarsi di accessi nei centri antiveleni a causa dell’utilizzo improprio di questo farmaco. Si arriva addirittura a sostenere che la Repubblica Ceca avrebbe azzerato le morti per Covid in due mesi grazie all’ivermectina. Dato assolutamente falso.
Tanti gli ospiti internazionali al convegno. Tra i tanti merita un cenno Joseph Tritto, secondo cui il virus è una “chimera ricombinante creata in laboratorio”. C’era anche David Anderson, che ha parlato della relazione tra Covid-19 e bassi livelli di Vitamina D. Come quest’ultimo, anche altri ospiti, disattendendo la ricerca scientifica ufficiale, hanno voluto sottolineare l’importanza di integratori come la quercetina, zinco, liquirizia e spirulina nella prevenzione e cura della Covid-19.
Il messaggio veicolato in Senato è stato questo: Assumete l’ivermectina, affidatevi a chi promuove le terapie precoci domiciliari, diffidate delle indicazioni degli enti ufficiali, perché il vaccino COVID-19 è inefficace e poco sicuro.
Ivermectina ed idrossiclorochina
La storia attuale ricorda molto la difesa incessante dell’anno scorso, da parte di molti media, del farmaco antimalarico idrossiclorochina. Nonostante le scarse prove della sua efficacia come trattamento COVID-19 anche l’ex Presidente USA Donald Trump fu folgorato dalla presunta scoperta, influenzando fortemente l’opinione pubblica nei primi mesi della pandemia.
Ma almeno allora le persone erano alla disperata ricerca di modi per fermare un nuovo virus che devastava il pianeta. Ora abbiamo strumenti che sappiamo essere efficaci praticamente sempre: i vaccini. Con l’aumento delle vaccinazioni il bilancio delle vittime giornaliere del coronavirus è crollato . Praticamente tutti i ricoveri e i decessi sono ora tra i non vaccinati. I recenti dati del rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) attestano al 94,92 % l’efficacia dei vaccini nel prevenire l’ospedalizzazione, al 97,04 % nel prevenire la terapia intensiva ben al 97,16 % nel prevenire i decessi. Alla luce di questi numeri così ottimistici non è comprensibile il perché non esista un mondo in cui i vaccinati siano il 100% della popolazione. Invece, per colpa di chi ignora i vantaggi che il progresso scientifico ci ha regalato, siamo qui a discutere su protocolli magici e pericolosi farmaci off-label.
Queste prove evidentemente non sono sufficienti per ottenere il supporto incondizionato di tutti media e di tutta la politica. Le conseguenze di questo circo mediatico attorno a cure e protocolli non convalidati sono sotto gli occhi di tutti. Ancora oggi, a distanza di circa 10 mesi dall’inizio delle campagne di vaccinazione, molte persone si sottraggono alla profilassi vaccinale, preferendo rimanere a rischio.
Fate ridere quante cazzate avete scritto una dietro l’altra vigliacchi! Morirete con il siero in culo!
Caro sig. Stocazzo, le rispondiamo solo ed esclusivamente affinché i nostri lettori si rendano conto del buongusto e dell’intelligenza di chi si professa novax, nulla più.
È indubbio che trollare sia il suo mestiere principale, per questo motivo non ci sprechiamo in risposte sensate. L’unica cosa che si sentiamo di farle presente è che dare dei “vigliacchi” a noi, per poi nascondersi dietro un nick, ci sembra alquanto incongruente. Saluti Firenze: città patrimonio della nostra meravigliosa lingua, non della sua.
Grazie per aver letto l’articolo.