Cristalloterapia: l’energia della fuffa

La cristalloterapia, grazie alla sua energia, sarebbe in grado di curare alcuni malesseri tra cui problemi al fegato. È considerata auto-guarigione e i corsi costano centinaia di euro.

Indossare pietre nelle collane, anelli o altri monili è normale oltre che bello. In effetti i cristalli hanno un fascino particolare e spesso li colleghiamo a qualche evento oppure a un ricordo particolare. C’è addirittura chi li colleziona, proprio per la loro lucentezza e per i colori vivi. Servono anche per abbellire casa, tuttavia questi utilizzi non vanno confusi con le pratiche che riguardano le cure gdella cristalloterapia.

Da quanto si apprende da alcuni siti, la cristalloterapia sarebbe in grado di alleviare alcune patologie come l’insonnia, disturbi al fegato e mal di testa. Ma non solo. La regolarizzazione energetica delle pietre viene consigliata addirittura durante la gravidanza, oppure in casi di eccessivo stress. Possono dare forza e coraggio, schermare dalle radiazioni e migliorare la memoria.

Ma cos’è la cristalloterapia?

Innanzitutto va detto che è una pratica inserita nel gruppo delle auto-guarigioni. La differenza dell’energia curativa dei cristalli sarebbe dovuta alla forma della pietra, al suo colore, al sistema cristallino e ai minerali che la compongono. Tutte queste caratteristiche farebbero sì che il minerale sia vivo, per cui — secondo gli esperti di cristalloterapia —: tutto ciò che è vivo ha una vibrazione. In poche parole la pietra vibrando con una certa intensità entrerebbe in contatto con noi, e sarebbe proprio questa vibrazione che allevierebbe alcuni disturbi anche gravi, come quello del sonno.

Cristalloterapia: l'energia della fuffa
Seduta di cristalloterapia, con quarzo ialino

Benché sia classificata come medicina alternativa, tecnicamente non è riconosciuta come tale. In Italia il Consiglio Nazionale della FNOMCeO, nel 2002, ha riconosciuto solo 9 di queste alternative mediche. Tra queste le più famose sono l’agopuntura, la chiropratica e l’omeopatia. È bene specificare che, anche se riconosciute come metodi alternativi, queste pratiche devono essere svolte solo da laureati in medicina. La cristalloterapia, quindi, in Italia non si potrebbe nemmeno definire una medicina alternativa. La si definisce tale solo per trovarle una collocazione.

Come ricaricare i cristalli

Una volta “scariche”, le pietre vannoricaricate. Per dare nuova energia ai cristalli è necessario quindi esporli agli influssi lunari, poiché non danneggiano la struttura dei minerali. La fase lunare perfetta per la ricarica è il plenilunio. Cioè basta lasciare i cristalli per tre notti sotto i raggi della Luna e il gioco è fatto. Si ricaricano anche con il Sole, ma essendo più aggressivo non è adatto per tutte le pietre.

Ma si possono ricaricare anche con la terra, lasciando che le pietre interrate per 3 giorni prendano le vibrazioni positive della Terra. Stando a quello che dicono i maestri di cristalloterapia: «viene messa in atto una vera e propria rigenerazione». Un altro sistema è quello di mettere il cristallo su una pietra positiva, e dopo pochissimi giorni la pietra avrà riacquisito tutta la sua energia.

Le pietre e le loro “proprietà curative”

Ametista: aiuta a vedere i problemi della vita sotto la prospettiva giusta. Nota per la sua azione sul sesto chakra, permette di comprendere meglio le altre dimensioni.

Lapislazzuli: lavorando sul terzo chakra promuove la chiaroveggenza. All’altezza del quinto chakra, invece, facilita la capacità di espressione. Allontana gli incubi e combatte l’insonnia.

Tormalina nera: famosa per schermare dalle radiazioni. Questa sua qualità influenza anche lo spirito. Tiene lontane le energie negative.

Quarzo citrino: Associata alla ricchezza materiale, aiuta a sviluppare buoni progetti. E’ infatti adatta a stimolare la fertilità fisica, psichica e spirituale.

Quarzo ialino: Lavora sul settimo chakra, nelle sfere più alte della spiritualità.

Avventurina verde: lavora sul cuore e a tutte le patologie a esso collegate. Promuove la pazienza e l’empatia. Accresce l’autostima e porta a essere persone migliori.

Onice nera: Lavora sul primo chakra e promuove il radicamento. Rafforza l’istinto di sopravvivenza, permette di distinguere le paure reali da quelle irrazionali.

Corniola: aiuta ad allontanare le varie forme di dipendenza fisica ed emotiva.

Dal sito I miei cristalli

Quanto costa usare l’energia?

Ma arriviamo al punto saliente. Come tutto ciò che orbita attorno a una fuffa, anche la pratica della cristalloterapia non è gratuita. Seppur si parli di «spirito», di «istinto di sopravvivenza» e di «essere persone migliori», nessun santone insegna tale pratica gratuitamente al prossimo. In questo caso i chakra, tanto divini quanto raccoglitori di energia universale vengono chiusi e si aprono i corsi a pagamento.

Cristalloterapia: l'energia della fuffa
Cristalloterapia: l'energia della fuffa

Il costo dei corsi, difatti, varia a secondo dei “misteri” svelati dal maestro di turno riguardo l’energia dei cristalli e il loro utilizzo. Ad esempio per avere il diploma cartaceo di primo livello, i prezzi variano dalle 199€ (sconto del 65%), alle 360€ per solo 5 ore, sino ad arrivare ai corsi avanzati (?): 630€ per 42 ore. L’investimento e l’impegno vengono infine ricompensati con un diploma riconosciuto dall’Accademia di Arti Olistiche (SIAF). Per dirla in parole povere, ci si diploma in fuffologia.

Cristalloterapia: l'energia della fuffa

Il rischio di curarsi con le pietre

Come abbiamo visto la cristalloterapia non è una pseudoscienza, ma tecnicamente non è neppure riconosciuta nel nostro Paese come medicina alternativa. È il gradino più basso delle tecniche new-age. A questo punto ci chiediamo in quale categoria si potrebbe collocare con esattezza. Soprattutto ci chiediamo a cosa possa servire un diploma in merito a una pratica declassata addirittura dalla pseudoscienza. Di sicuro serve per promuovere nuovi guru nel vendere fuffa a loro volta, visto che l’energia cosmica costa cara.

Il pericolo che qualcuno trascuri la medicina ufficiale per curarsi con quarzi e sassi non è una novità. Un esempio su tutti sono le persone che preferiscono l’omeopatia alle cure ospedaliere, spesso con pericolosi risultati. Oppure quelli che compravano un tronchetto di edera da Wanna Marchi, per ritrovarsi oltre che spennati con più problemi di prima. Quando però il dolore è insopportabile chiunque corre dal dentista o al pronto soccorso, dimenticando l’efficacia dei chiodi di garofano, del quarzo o dei fiori di Bach.

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