Sono mesi che il consigliere regionale Davide Barillari inonda i social con messaggi degni di un complottismo seriale. Dalle scie chimiche ai vaccini killer, ecco chi è l’ex pentastellato pagato con i soldi pubblici
Chissà perché quando pensiamo al complottismo seriale, ovvero quello sgangherato e analfabeta, il più delle volte non ce lo immaginiamo mai inserito in un contesto lavorativo importante come quello di Davide Barillari. Anzi, nell’immaginario collettivo il complottista seriale è un veterano dei fallimenti, curvo su Windows 7 con indosso una tuta in acrilico, intento a monitorare attività segretissime create dai governi mondiali. È inquieto e ha un disperato bisogno di apparire sui social per dire la sua.

Si crede l’agnello sacrificale. Un sacrificio da gettare in pasto ai poteri forti perché in possesso di informazioni riservatissime. Segreti talmente intimi da rischiare l’eliminazione da parte dell’Intelligence israelo-americana, “proprietà degli ebrei”. Malgrado questa minaccia, il complottista seriale accetta il rischio e non si lascia intimorire. Il suo principio di giustizia e legalità sono armi pericolose, per questo motivo crede di essere seguito da centinaia di follower ma in realtà non ha nessuno. Sulla scrivania della sua cameretta c’è un bicchiere di gazzosa, sul muro la locandina di Matrix mentre sulla carta igienica ci sono stampati dei bei dollaroni verdi.
Il lavoro principale del complottista seriale è sputtanare il governo. Lo stesso governo che gli da redditi assistenziali e la possibilità di esprimersi liberamente, così lui risponde con un sonoro: «Governo infame. Ci avete messo in dittatura, merde!». Mentre si toglie dai denti i rimasugli di veleno, formula concetti aggrovigliati come una matassa di filo spinato. Dalla sua esperienza frustrante di ultra trentenne formula sentenze che sanno di cassazione. I più fortunati sono accuditi da mammà, la quale viene criticata come il governo ma è l’unica che mette mano alla pensione per mantenere il figlio incompreso e troppo istruito per darlo in pasto al mondo.
Davide Barillari: il complottismo alla Napalm 51

Davide Barillari invece — a differenza del complottista seriale — ha un lavoro come consigliere regionale del Lazio. Il che vuol dire che può presentare proposte di legge, di regolamento e di deliberazione. Non solo. Può anche presentare ordini del giorno, mozioni e proposte di risoluzione per l’indirizzo politico, sociale ed economico della Regione. Oltre a questo, si occupa di interrogazioni e interpellanze. Ora, non per essere polemici, ma vista la responsabilità lavorativa ci aspetteremo qualcosa in più da Davide Barillari, autore di tweet e post talmente imbarazzanti da ricordare il complottismo satirico di Napalm 51.
Allarmismo, notizie false sul Covid e provocazioni mal riuscite. Sono questi i messaggi del consigliere laziale espulso dal M5S per troppo complottismo. Le bacheche di Barillari, zeppe di meme e di messaggi anti sistema, ci fanno comprendere come il disagio non nasca solo in quegli ambienti periferici dove chi vince una scazzottata ha ragione. E non nasce nemmeno nelle camerette di adulti in carriera, stile bimbominkia. Il complesso del Messia non ha preferenze politiche, calcistiche o religiose. Colpisce chiunque, indistintamente. La vittima di questo patetico tentativo di apparire a tutti i costi migliore di altri colpisce sia l’emarginato sociale oppure, come in questo caso, un membro della Commissione speciale emergenza Covid.
Sembra incredibile, eppure è successo
Era il 2018 quando Davide Barillari, in attesa dell’abrogazione della Legge 119/2017, convocò molte associazioni Novax per scrivere una legge sui vaccini. Dopotutto il complottismo antivaccinista del consigliere è noto a tutti, così in quell’occasione decise di lasciare a casa medici e tecnici di laboratorio e di organizzare una sorta di “stati generali sui vaccini”. Nella convocazione furono convocate importanti associazioni Novax o contrarie all’obbligatorietà dei vaccini, tra cui Assis, Auret, Comilva, Corvelva e Codacons.
Ah! A momenti dimenticavamo di citare un’altra importante associazione specializzata nello studio vaccinale, invitata dal consigliere della Regione Lazio. Un orgoglio del tutto italiano. Il gruppo convocato era nientepopodimeno che “Riprendiamoci il Pianeta- Movimento di Resistenza Umana“, ovvero: un gruppo Facebook che si occupa di combattere le scie chimiche. Dopotutto non ci aspettavamo scelte più competenti in materia scientifica da una persona convinta che il cervello sia un muscolo.

Ospedali vuoti: il complottismo preoccupante di Barillari
Siamo a fine ottobre 2020. La mano malata del complottismo si impossessa di Davide Barillari — ricordiamo che è consigliere regionale — il quale fa circolare una bufala in malafede. Lui, come moltissimi altri che hanno copiato il meme, hanno pensato bene che tutti gli ospedali fossero vuoti e il Covid fosse una semplice invenzione. Nessuno però si è domandato in che anno o mese quelle foto erano state scattate. Come del resto nessuno di chi ha postato quelle foto si è chiesto come mai gli ingressi ospedalieri fossero vuoti, probabilmente isolati appositamente per il Covid.
L’importante è inquinare i pozzi, dire la propria e spargere disinformazione. Cosa importa se chi lo fa è pagato con soldi pubblici per fornire un servizio al cittadino, come ad esempio divulgare una corretta informazione. Questa strategia non arricchisce chi la diffonde ma offende chi la subisce. Sarebbe come fotografare piazza San Pietro di lunedì pomeriggio per poi farne un meme per screditare il santo padre, sostenendo che parla a una piazza deserta. Probabilmente il signor Barillari non sa che diffondere notizie false è un reato.

Christian Eriksen? Colpa del vaccino
Quale miglior occasione per perorare la propria battaglia antivaccinale se non il malore del centrocampista danese Christian Eriksen, agli europei 2020? Anche in questa occasione Davide Barillari, seguendo la via del complottismo più scellerato — cioè quello del copia incolla, e chi se ne fotte — pubblica un tweet rivelatosi poi una clamorosa fake. Lo stesso tweet, poche ore dopo, sarà prontamente smentito da Radio Sportiva in un comunicato, minacciando gli autori della bufala di provvedimenti legali qualora il tweet non venga rimosso. Eppure ci fa specie che una persona colta e intelligente come Barillari pubblichi le prime cose che trova, diffondendo mala informazione.
La campagna anti Green Pass
Al consigliere regionale il Green Pass non è proprio andato proprio giù. Troppa dittatura, un insopportabile violazione dei diritti costituzionali e quell’immancabile strappo alla democrazia. In questo contesto di totalitarismo immaginario, Barillari riveste nuovamente il ruolo di prodige pour un jour e pubblica una sequenza di post che hanno dell’incredibile. Questa volta il consigliere regionale paragona il Green Pass alla crema da sole — non capiamo l’attinenza; ci abbiamo provato a capirla ma ci siamo arresi. Oltre a questo scatafascio della logica, Davide Barillari invita i ristoratori e gli albergatori a seguire i loro colleghi più trasgressivi e di non richiedere il Green Pass, infine sulla sua bacheca pubblica queste immagini.
Ci chiediamo come possa un pubblico ufficiale come Barillari, dipendente pubblico, istigare le persone a non rispettare delle regole governative. Iniziamo a credere che i primi “lasciapassare” dovrebbero averli persone con ruoli di estrema importanza come un consigliere della Regione, un senatore e chiunque abbia cariche istituzionali. La cosiddetta «dittatura» è così feroce che da modo a tutti, compreso lo stesso Barillari, di inondare i social di fake e stupidaggini. Molte di queste non le pubblichiamo per motivi di spazio, vista l’enorme quantità.
La denuncia a Draghi
In pieno stile QAnon de Noantri, anche il nostro Davide Barillari si è scagliato contro chi rappresenta il potere assoluto non in linea con il popolo. Contro l’odiato sistema di cui anche lui ne fa parte, ma non lo sa. Lui, a differenza degli statunitensi, non ha querelato la prima carica istituzionale al grido «Ecco la tempesta», com’è successo oltre oceano, bensì si è accontentato di denunciare la quarta carica istituzionale. Ma lo sforzo di Barillari non è da sottovalutare e vi spieghiamo il perché. Per prima cosa la motivazione: il consigliere ha denunciato Draghi per le parole dette nella conferenza stampa del 22 luglio, qui di seguito
“L’appello a non vaccinarsi è appello a morire, sostanzialmente. Non ti vaccini, ti ammali e muori; non ti vaccini e contagi. Senza vaccinazione si deve chiudere tutto”
La frase di Draghi incriminata, secondo Barillari

La seconda motivazione da non prendere sottogamba è chi ha scritto la denuncia, ovvero l’avvocato Edoardo Polacco. Il legale, che si reputa “penalista al servizio del cittadino violentato dallo Stato“, alcuni mesi fa si rese protagonista di una coraggiosa denuncia ai danni del Comune di Bugliano. In questo video difatti l’avvocato denunciò un grave fatto antidemocratico in cui il paese, gestito da un sindaco provax, veniva setacciato casa per casa per trovare i non vaccinati. Anche per noi l’avvocato Polacco ha fatto bene a chiedere la destituzione del sindaco: quando è troppo è troppo. Ci chiediamo quale altro avvocato avrà il coraggio che ha avuto Polacco nel denunciare tristi realtà antidemocratiche, come ad esempio la dittatura di Atlantide o il paese di Bengodi.
Più un bugiardo dà del complottista a qualcuno, più credo a quel complotto. E i giornali sono i principi dei bugiardi. Ricordo la Botteri come un’icona quasi piangente quando lamentava che i giornali non erano riusciti a impedire l’elezione di Trump. Quello è il “giornalismo” di oggi, che difatti non vende più niente.