Diego Fusaro, tra guerra e turbobufale

Diego Fusaro, lasciato il ruolo di oppositore ai vaccini e al green pass, ora parla di guerra. Pur di screditare la NATO il filosofo sparge una scialba disinformazione sul conflitto in Ucraina

Diego Fusaro è probabilmente il personaggio più camaleontico e controverso nel panorama del fake in Italy. I suoi maestri sono Hagel e Marx, ma fuggendo dalla detestabile corruzione del baronismo si professa “allievo indipendente”. I temi del filosofo sono molteplici; dal pericolo dei vaccini alla costituzionalità del green pass. E poi l’immancabile turbomondialismo, l’avidità dell’uomo e la politica internazionale. Ultimamente Diego Fusaro, manco a dirlo, si dedica alla crisi ucraina e tra sparate contro la NATO e commenti denigratori nei confronti del governo di Kiev appaiono evidenti le sue prospettive riguardo la guerra. A dirlo come sempre non siamo noi, bensì le foto che lo ritraggono addirittura con Aleksandr Dugin: il pensatore russo considerato una sorta di Rasputin al servizio di Putin.

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Da sinistra Diego Fusaro, Aleksandr Dugin e Gianluca Savoini

L’excusatio

Per Diego Fusaro, come ad esempio per il prof. Alessandro Orsini, la guerra va analizzata sotto angolazioni differenti di non facile lettura per il popolo interdetto sotto le pesanti mura del sapere. Dopotutto affermare che uno Stato armato sino ai denti ha invaso un Paese sovrano, risulta semplicistico. Un’ovvietà per noi piccoli borghesi, ignoranti di gheopolitike, e così brillanti oratori dalla visione indipendente giustificano un’invasione facendola passare come un atto dovuto. Un po’ come se il nostro vicino di casa ci desse fuoco all’appartamento solo perché siamo in buoni rapporti con un altro vicino, da lui reputato antipatico.

Le stesse persone ci insegnano che l’invasione russa è servita per debellare l’ultra nazionalismo ucraino, nato il secolo scorso da padri nazisti come Stepan Bandera e Romano Shukhevych. Oltre al nazionalismo, per Diego Fusaro e altri barbudos da tv, la causa di questa guerra sarebbe solo ed esclusivamente della NATO e della sua politica espansionistica: un pensiero opinabile. Tuttavia, malgrado questa discutibile arroganza a stelle e strisce, rimane il punto cardine: perché diffondere fake sul conflitto, sminuendo le stragi e imputare all’Europa ogni responsabilità?

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Un’invasione, quella russa, fatta per mostrare al mondo che il periodo “selvaggio” degli anni ’90 è terminato. Una chiara frustrazione da spogliatoio. Ma come tutte le invasioni di questo genere non ci sono argomentazioni per invitare a riflettere. I russi sono gli invasori e gli ucraini gli aggrediti: è talmente ovvio che scriverlo ci fa passare per idioti. Le motivazioni storiche, sociali ed economiche non giustificano il lancio di razzi nei centri abitati, prendendo come bersagli scuole e ospedali. Nemmeno i paragoni con altre guerre servono a farci capire che se i russi smettono di combattere la guerra finisce, se smettono gli ucraini finisce l’Ucraina.

La responsabilità di un personaggio pubblico

Sinceramente il credo politico o religioso di qualsiasi individuo non ci interessa minimamente. A noi interessa chi, con leggerezza e negligenza, avvelena i pozzi. Ecco perché siamo convinti che personaggi pubblici come Fusaro dovrebbero aver maggior responsabilità, maneggiando con cura le informazioni destinate ai propri followers. La diffusione di balle accresce un sentimento negativo, generando pochezza e confusione.

Questo modo di fare è rischioso, dal momento che si alimentano pensieri ultras privi di logica e lontani dalla realtà. Oltretutto è poco etico. Sappiamo bene che Fusaro non è uno stupido, anzi: il suo curriculum vanta numerose pubblicazioni oltre ad essere un docente di tutto rispetto. Tuttavia lo tsunami fusariano deve obbligatoriamente generare un’onda anomala distruttrice, fatta di fake e di fango, arrivando ai suoi seguaci con un lessico spesso incomprensibile.

Le bufale di Diego Fusaro sulla guerra

Diego Fusaro non è nuovo alla diffusione di panzane. Una tra le più clamorose riguarda questo articolo. Scrivemmo di lui nel giugno 2020 quando, privo di ogni informazione in merito, denunciò che negli Stati Generali a Villa Pamphilj mancavano le misure di sicurezza covid. In realtà a Fusaro mancò la prospettiva. E che dire del green pass? Per lui il cosiddetto “lasciapassare verde” sarebbe stato ideato per controllare i nostri conti e le nostre vite. Ma oltre queste sciocchezze il filosofo, non molto tempo fa, ha negato il bombardamento sulla centrale nucleare e con esso l’attacco contro l’ospedale pediatrico.

È arrivato persino a negare che il carrarmato russo ha schiacciato un auto con a bordo un signore anziano, dicendo che il pesante messo era ucraino e il fatto risaliva al 2014. No “Fusaro dei miei stivali”: il fatto è realmente accaduto e non risale a otto anni fa! La bufala più grave però, ovvero quella che gli meriterebbe una denuncia per diffamazione, riguarda Zelensky. Probabilmente qualcuno avrà visto il video del presidente ucraino, messo in rete per uso propagandistico allo scopo di accusarlo di tossicodipendenza.

Sulla scrivania ― secondo i delatori ― ci sarebbero delle strisce bianche, quindi sicuramente «è cocaina!». Immediato lo sputtanamento mediatico contro il presidente ucraino il quale ― secondo Putin ― sarebbe a capo di una banda di drogati e di nazisti. Ed ecco che immancabilmente Fusaro cavalca lo scheletro del cavallo di una propaganda da macero, così a sua volta pubblica la bufala del presidente strafatto, dando del drogato a Zelensky.

Quando persino la vergogna si vergogna

Non solo Diego Fusaro, esperto di guerra da BBQ da giardino, da del drogato a Zelensky, ma lo chiama addirittura “guitto” (attore di poco conto). Visto che il nostro mestiere è indagare abbiamo scoperto che cosa sono le scandalose “strisce di cocaina” di cui il presidente ucraino farebbe uso. Ci viene però difficile pensare che dei riflessi possano essere sniffati, caro Fusaro, dal momento che è il riverbero della cornice di metallo.

Le famose “strisce bianche” in realtà non è cocaina bensì il riflesso della cornice di metallo sulla scrivania

Sinceramente ci chiediamo come Fusaro possa mostrarsi in pubblico senza provare vergogna: quello che diffonde in rete è pura diffamazione. Ci domandiamo altresì come possa galleggiare una persona colta come lui nel mare stercus della mediocrità, calpestando la logica e la bellezza. E ci chiediamo anche come possa giudicare una guerra dal proprio salotto di casa, diventato da alcune settimane il quartier generale del “maresciallo Pressapoco”.

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