Il mondo segreto di Agarthi che piaceva ai nazisti

Il mondo segreto di Agarthi: la strampalata teoria della Terra Cava che trovò i consensi di Himmler, tanto da fargli organizzare due spedizioni in Asia

mondo segreto di Agarthi

Alexandre Saint-Yves d’Alveydre, occultista francese del diciannovesimo secolo, fu uno tra i primi a narrare in un suo racconto del Regno di Agarthi: un mondo segreto il quale, secondo l’autore, sarebbe situato sull’Himalaya tra incredibili ricchezze. Dopo Saint-Yves d’Alveydre, anche Ferdinand Ossendowsky parlò di un luogo incredibile. L’esploratore polacco difatti, in un suo libro del 1922, racconta di un regno sotterraneo situato nelle viscere della Terra, sotto la zona del Kashmir.

A prendere sul serio l’esistenza di Agarthi, manco a dirlo, furono le seguaci della teosofa Madame Blavatsky: una sorta di veggente la quale sostenne di essere in contatto telepatico con i “Maestri della Fratellanza Bianca”. Secondo la Blavatsky questi esseri furono i sopravvissuti di una razza superiore, vissuta tra Nepal e Tibet, i quali dopo un tremendo cataclisma si rifugiarono nelle viscere della Terra.

Il nazismo e il mondo segreto di Agarthi

Uno dei più fervidi credenti in questa teoria strampalata fu nientemeno che Heinrich Himmler. Il gerarca — considerato il “delfino” del Fuhrer — fu anche uno dei promotori della Ahnenerbe: un’associazione originariamente votata alle ricerche riguardanti la storia antropologica e culturale della razza ariana.

mondo segreto di Agarthi
Heinrich Himmler

Sempre alla ricerca di luoghi da esplorare, Himmler si imbatté nel mito del mondo segreto di Agarthi e ne rimase ossessionato. Il rifugio ideale per la misteriosa Herrenrasse: la razza superiore che, secondo alcuni, in passato dominò l’Eurasia. Per il gerarca nazista sarebbe stata l’eredità del popolo tedesco, da custodire e difendere.

Iniziano le esplorazioni

Nel 1936 Himmler incontrò l’esploratore Ernst Schäfer, un membro delle SS appena tornato da una missione in Tibet e Cina. Il gerarca rimase talmente affascinato dai racconti di Schäfer da ordinargli di organizzare una nuova spedizione in quelle terre. L’impresa sarebbe stata ufficialmente rivolta a scopi scientifici e culturali quali indagini botaniche, studio dei testi sacri tibetani, contatti tra il nazismo e le autorità locali.

Ernst Schäfer

Schäfer, come scienziato, ebbe obiettivi concreti, e quando Himmler gli chiese di cercare l’ingresso al mondo segreto di Agarthi questo si rifiutò. Il segretario generale dell’Ahnenerbe, dopo il rifiuto dello scienziato, minacciò di tagliare i fondi al progetto. Non solo. Impose anche che tutti i membri della spedizione fossero membri delle SS e a quel punto Schäfer dovette accettare.

Preparazione accurata

I preparativi per la spedizione avvennero tra i mesi di gennaio e aprile del 1938. I membri furono cinque. Oltre a Schäfer, nella squadra vi erano quattro luogotenenti delle SS: Edmund Geer, capo spedizione; Ernst Krause, entomologo, fotografo e cineoperatore; Karl Wienert, geofisico e Bruno Beger, antropologo ed etnologo.

Partita il 19 aprile 1938, la spedizione arrivò a Calcutta il 13 maggio. Una volta arrivato in Tibet, Schäfer chiese il permesso alle autorità di entrare a Lhasa — città del Dalai Lama — le quali glielo accordano il 19 gennaio 1939: otto mesi dopo.

mondo segreto di Agarthi
Misurazioni antropometriche

Gli esploratori studiarono la regione da vari punti di vista, soprattutto geografico e antropologico. Raccolsero grandi quantità di piante e animali rari, praticando misurazioni antropometriche sugli abitanti, sempre alla ricerca di prove riguardo la strampalata teoria.

Risultati entusiasmanti

Dopo le ricerche, Schäfer e i suoi compagni lasciarono il Tibet nell’agosto del 1939. Portarono con sé una quantità di reperti e delle prove di una presunta parentela tra i tibetani e gli ariani. Libri sacri ancora sconosciuti in Europa, come il Kangyur — una sorta di bibbia tibetana in 120 volumi — e testi su piante, animali, studi antropologici e fisiognomici sul popolo himalayano. A Berlino fu Himmler in persona ad accogliere il gruppo sulla pista dell’aeroporto di Tempelhof. Per tale prestazione, Schäfer ricevette addirittura l’anello d’onore delle SS con il teschio (Totenkopfring) a riconoscimento del suo successo.

Il Totenkopfring

Di tutto quel materiale Himmler fu entusiasta. Tutti gli studi sembravano indicare con certezza che gli ariani fossero effettivamente passati dal Tibet per nascondersi nel misterioso mondo segreto di Agarthi. L’ingresso a questo paradiso sotterraneo era da ricercarsi al di sotto della città santa di Lhasa. Per quel motivo, nel 1939 il gerarca nazista organizzò una seconda spedizione; stavolta verso il Kashmir. Lo scopo era quello di esplorare il territorio e gettare le basi per una successiva esplorazione alla montagna Nanga Parbat.

Una seconda spedizione verso il mondo segreto di Agarthi

A guidare la spedizione furono Peter Aufschnaiter e Heinrich Harrer. Quest’ultimo fu un ufficiale SS austriaco popolarissimo per aver scalato la terribile parete nord dell’Eiger. Si dice che Himmler lo abbia nominato per la propaganda.

Heinrich Harrer

Lo scoppio della Seconda guerra mondiale interruppe il sogno di Himmler, poichè gli inglesi che controllavano il Kashmir arrestarono i membri della spedizione e li internarono in un campo di prigionia a Dehra Dun. Solo nel 1944 Aufschnaiter e Harrer riuscirono a fuggire, raggiungendo il Tibet, dove Harrer diventò uno dei più intimi amici del giovanissimo Dalai Lama. Tornato in patria dopo la guerra, Harrer raccontò la sua avventura nel libro Sette anni nel Tibet, da cui nel 1997 verrà tratto un famoso film.

Un mito sempre affascinante

L’incontro di Valentina con Philip Rembrandt

Il mondo segreto di Agarthi continuò ad intrigare scrittori e fumettisti. Ad esempio, la famosissima Valentina, di Guido Crepax, incontra Philip Rembrandt, discendente dell’antico popolo dei Sotterranei, ancora attivo a 20 chilometri all’interno del globo. Nella serie Martin Mystère il protagonista trova all’interno della Terra Cava una società evoluta capeggiata da un generale nazista, mandato addirittura da Hitler.

Il mondo segreto di Agarthi tuttavia è un luogo di fantasia al pari del Paradiso Terrestre o del regno del Prete Gianni. Rimane una leggenda affascinante capace di incantare l’immaginazione anche ai nostri tempi.

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