Per il filosofo a Villa Pamphilj sarebbero mancate le misure di sicurezza. Ecco come nasce la bufala di Fusaro sugli Stati Generali
Oltre alle supercazzole che lo hanno reso famoso, l’altro giorno il filosofo Diego Fusaro si è reso utile nel diffondere un po’ di mala informazione. Non gusta mai! Ha voluto dare di più al suo popolo aristotelico di una semplice esibizione lessicale. Perché fermarsi a parole turbo–capitaliste scandite dalla Marca di Ancona, citando lo Hegel, attualmente non fa audience. È così la bufala di Fusaro sugli Stati Generali a Villa Pamphilj ha varcato il web con tono cattedratico. Ascoltando i suoi discorsi e vedendo la bufala che ha condiviso, gli consigliamo caldamente di chiedere aiuto a David Dunning e Justin Kruger.
Ma questo vespaio piace ai suoi lettori. E piacciono anche le frasi del tipo: «non c’è più la cenere sul capo ma ora c’è la mascherina, che diventa nuovo simbolo dello schiavo ideale» (da La zanzara, Radio24, del 30 maggio 2020 vedi video). Perché perdere una così ghiotta opportunità? Perché non solleticare il ventre molle degli odiatori seriali? La strategia di Fusaro è di far credere ai suoi lettori che è meglio fingersi funamboli che sentirsi dei nani. Così dopo aver commentato l’amara situazione in cui versa il nostro Paese, ha postato una foto degli Stati Generali in cui le libertà a noi vietate tali non sono per i potenti.
Il video e la foto
Ospitato da Radio Radio, Diego Fusaro ha commentato l’incontro degli Stati Generali con le solite parole quantiche, portando sdegno tra gli ascoltatori. Perché a suo dire: «questo nuovo panfilo Britannia 2.0» avrebbe aggirato la sede parlamentare istituzionale per ritrovarsi in un luogo inadatto. Ricordiamo a Fusaro che Villa Pamphilj è sede di rappresentanza del governo. Il 23 luglio del 2001 anche Silvio Berlusconi ricevette George Bush a Villa Pamphilj perché, per l’appunto, è un luogo istituzionale.
Non soddisfatto Diego Fusaro alza l’asticella di difficoltà. Perché non rendere tutto drammaticamente credibile, aizzando del sano disgusto a chi crede che il covid-19 sia stata tutta una montatura? Allora posta la foto con un titolo piccante al gusto di Caienna, facendo felici migliaia di fan anti «regime».
La foto, a un pubblico poco attento, fa indignare con un titolo simile. “Senza distanza e mascherine”, e subito i novax, no masks (vedi art. Chi sono i no masks) e affini prendono lo scoop fusariano e iniziano a spammare il verbo. Peccato che il Ministero della Salute dice che: Si ha l’obbligo di indossare la mascherina in tutti i luoghi chiusi accessibili al pubblico e comunque in tutti i casi in cui non sia possibile rispettare il distanziamento sociale, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai 6 anni e i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina. Parlando di Villa Pamphili diamo le indicazioni riguardo il bollettino ufficiale Regione Lazio del 13 giugno 2020.
Questioni di prospettiva

Al filosofo probabilmente nel suo ricco lessico settecentesco manca la parola «prospettiva», e così nasce la bufala di Fusaro sugli Stati Generali. Confezionata per incattivire chi già lo è di suo, generando un odio istituzionale che grazie ai social abbiamo capito quanto è allarmante. In realtà, come si può vedere nelle foto sottostanti, il distanziamento c’era. Tranne Conte, quelli nella foto avevano la mascherina. Forse Fusaro l’unica prospettiva che conosce è quella di Gogol, intitolata: La prospettiva Nevskij.
