Steve Bannon, dalla scuola sovranista a paladino della guerra, sino a diventare una delle menti dietro Cambridge Analytica
È di ieri la notizia dell’arresto di Steve Bannon, mentore indiscusso del sovranismo populista in Occidente. Un personaggio molto noto al sottoscritto. Tengo Bannon sotto stretta osservazione fin dai suoi esordi, data l’indubbia pericolosità delle sue ideologie e della scuola sovranista,
Art di Yuri Cordero
Il personaggio, in breve
Per avere un’idea del “curriculum” di Bannon, rimando al link riguardo le controversie giudiziarie; ripeterle su questa pagina porterebbe via troppo spazio e tempo. Quello che mi preme sottolineare, piuttosto, è far notare come pur professandosi un paladino della “guerra” alle presunte élite mondiali, sia più che altro il primo a farne parte. Una combriccola, di quelle pericolose e oscure.
È nota una sua boutade durante un’intervista alla CNN: «Darkness is good». Passato alla storia come una delle menti dietro Cambridge Analytica. Il Post pubblicò un articolo d’approfondimento molto preciso e accurato, dove Steve Bannon è il mentore della scuola di pensiero sovranista di cui gli alunni più noti sono i rappresentanti di tutta la destra più estrema, becera e populista.

A cominciare da coloro che ha contribuito in prima persona a far eleggere in maniera non molto trasparente, anzi, tutt’altro che chiara. Se Donald Trump — di cui è stato consigliere durante la campagna elettorale del 2016 e in seguito alla Casa Bianca — è stato eletto, o se la proposta della Brexit di Farage ha attecchito in Gran Bretagna, molto del “merito” è attribuibile a questo controverso e pericoloso personaggio.
Le interferenze politiche
Per quanto concerne le interferenze russe nella politica occidentale, a pochi è nota un’illuminante intervista rilasciata, quasi in concomitanza con la formazione del Governo gialloverde in Italia, da Vladimir Putin alla tv di Stato austriaca ORF a opera di Armin Wolf. La nota fabbrica di fake news e troll, nota come Internet Research Agency — di cui la paternità si può tranquillamente ricondurre allo chef Prigozhin, e sita a San Pietroburgo — gioca un altro ruolo di primo piano in questo scenario a dir poco sconcertante.
Tra gli iscritti alla scuola sovranista di Bannon e al suo pensiero ideologico troviamo molti esponenti politici. I più noti, a parte Donald Trump e Boris Johnson, sono Jair Bolsonaro in Brasile, Marie Le Pen in Francia, Viktor Orbán in Ungheria, Giorgia Meloni e Matteo Salvini in Italia.