Lavaggio epatico, la bufala del «fegato pulito»

Su alcuni gruppi Facebook il lavaggio epatico è visto come rimedio per espellere i calcoli. A proporlo non sono medici, bensì persone che mostrano in rete i propri escrementi convinti che il loro fegato sia pulito

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Post da un gruppo di lavaggio epatico

Con l’avvento dei social molti hanno avuto la possibilità di uscire dal proprio guscio e dare il meglio di sé. C’è chi da un giorno all’altro, privo di qualsiasi competenza, è diventato astrofisico, chi ingegnere e chi costituzionalista. Per non parlare della miriade di virologi, epidemiologi e medici che in questo periodo vanno per la maggiore. Sono proprio questi “medici” improvvisati a spopolare su alcuni gruppi Facebook, consigliando cure e diete probabilmente lette qualche tempo prima su qualche rivista osé mentre aspettavano il loro turno dal parrucchiere. Da anni, un gruppo in particolare, garantisce di espellere i calcoli grazie al lavaggio epatico.

Ovviamente è una bufala, come spiega l’articolo della FNOMCeO. Oltretutto la dieta proposta può in alcuni casi creare dei problemi. Se ciò dovesse accadere niente paura, il medico improvvisato vi tranquillizzerà dicendo che lui «non ha mai obbligato nessuno a lavarsi il fegato e probabilmente avete sbagliato voi la cura». Al contrario, ovvero se i risultati sono quelli attesi, per prassi si posteranno i propri escrementi in rete, tra applausi virtuali e incitamenti a non mollare da parte degli altri “colleghi di defecatio”.

Così dopo essere andati di corpo si immortalano i presunti calcoli verdastri e si pubblicano, decantando i benefici miracolosi del lavaggio epatico. L’autoproclamato epatologo a quel punto si vanterà della sua bravura, svilendo la medicina tradizionale, sostenendo che i medici sono degli incompetenti. Succede quasi sempre. Se tutti invece facessero il proprio lavoro, anziché inventarsi geni straordinari e ideatori di metodi alternativi, con tutta probabilità non avremmo il web intasato di ciarlatani.

Moritz e Clark, gli ideatori del lavaggio epatico

Anche in questo caso i due artefici di questa fesseria nulla avevano a che fare con la scienza, men che meno con la medicina. Difatti Andreas Moritz è stato un iridologo, un medico vibrazionale, esperto in shiatsu e ayurvedica. Direi che Moritz tutto sapeva all’infuori di medicina, soprattutto di problemi epatici. Il suo libro di maggior successo è stato “Guarire il fegato con il lavaggio epatico“, in cui viene descritta la dieta per espellere le tossine e i famosi calcoli.

L’altra ideatrice è stata Hulda Regehr Clark, naturopata. Con la sua competenza affermò che tutte le malattie sono dovute a causa dell’infezione parassitaria. La stessa Clark disse di essere in grado di curare tutte le malattie, compreso AIDS e cancro. Purtroppo i suoi metodi non si sono dimostrati validi nella cura contro il cancro, dal momento che è morta per un mieloma multiplo. Anche lei scrisse alcuni libri, ma il suo bestsellers fu senza dubbio “La cura di tutte le malattie“.

In cosa consiste il lavaggio epatico

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Persino chi segue questa dieta si pone dei dubbi sul costo delle tisane

In poche parole il lavaggio epatico consiste in una dieta che varia tra i 2 e i 5 giorni, da ripetersi per le seguenti 2 o 3 settimane. Il procedimento è semplice: si beve del succo di mela con del sale epsom — anche noto come sale inglese —, col olio extra vergine d’oliva spremuto a freddo e una spremuta di arancia o di pompelmo. Per fare agire il miracoloso composto nel migliore dei modi, bisogna infine stendersi supini con la testa leggermente alzata. Solo in questo modo avverrebbe l’eliminazione delle tossine dal fegato, di conseguenza l’espulsione dei calcoli tramite defecazione.

Questa terapia garantirebbe una totale pulizia del fegato, oltre ad altri svariati benefici tra cui la bellezza e la tonicità. Combatterebbe persino l’invecchiamento precoce. In realtà:

“Il fegato ha una massa di circa 1,4 kg. Questo organo è in grado di svolgere le sue complesse attività fino a un crollo di circa la metà del suo volume. Il fegato ha la funzione di favorire l’assorbimento del cibo, di costruire proteine e fattori della coagulazione, e di accumulare energia, vitamine e ferro. I soli test del fegato utili sono le transaminasi, la fosfatasi alcalina e la bilirubina. Un marcatore globale della funzione epatica non esiste nell’uso comune. La definizione di calo della funzione epatica in assenza di alterazione dei test citati è errata”.

Citazione di Maurizio Koch, primario emerito dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma e coordinatore del Club for Evidence Based Gastroenterology & Hepatology,

Ma quelli che vengono espulsi, sono calcoli?

Assolutamente no! Le piccole palline verdi che escono durante la defecazione, altro non sono che l’effetto della saponificazione dell’olio d’oliva da parte dell’acido citrico presente nel succo degli agrumi, in aggiunta al sale inglese. Per cui quelli espulsi non sono affatto calcoli biliari, i quali tra l’altro si formano nella cistifellea e non nel fegato.

Può essere pericoloso?

Immagina da un gruppo Facebook

In molti casi sì, poiché il sale di Epson è un lassativo da utilizzare solo sotto prescrizione medica, Perciò chi suggerisce su Facebook la pratica del lavaggio epatico non solo è un ciarlatano, ma mette a repentaglio la salute altrui. Oltretutto gli effetti collaterali, in alcuni casi, possono essere seri e potenzialmente mortali. In aggiunta il sale inglese non dev’essere utilizzato se nelle settimane precedenti si è sofferto di nausea, vomito, mal di stomaco o colite. Il sale di Epson può infatti portare a un aumento nel sangue di magnesio e calcio, portando a spasmi muscolari, depressione della respirazione e arresto cardiaco (fonte: sito FNOMCeO).

Ci chiediamo come questo gruppo, dopo centinaia di segnalazioni, sia ancora aperto. Affidarsi a chi non è medico, assumendo pozioni fai da te, è pericoloso. Se proprio abbiamo problemi al fegato affidiamoci a dei medici i quali sapranno consigliarci cosa fare e quali medicinali assumere. Diffidiamo dei ciarlatani del web, bravi solo ad autocelebrarsi, spillare soldi e dare consigli medici non idonei. Evitiamo di affidarci a chi nel proprio profilo Facebook ha scritto: “laureato presso università della vita”, bensì ascoltiamo chi nel profilo ha scritto più umilmente: laureato in medicina.

 

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