Red Ronnie smette i panni di critico musicale per occuparsi di “discriminazione medica” e dà voce a chi crede nella «dittatura sanitaria». Tra punk e rock Red Ronnie parla di covid, di numerologia e di possibili omicidi
In ognuno di noi batte un cuore di paladino, ed è proprio grazie a questo se sovente ci siamo battuti per degli ideali e dei valori. Quante volte, ad esempio, ci siamo detti che se avessimo avuto le conoscenze giuste avremo proposto “quel” cantante di strada fenomenale a chi di dovere affinché facesse successo? Ma un conto è sognare a occhi aperti e pensare alla musica come il suono dell’anima, un conto è parlare di medici radiati a causa della loro lontananza dal mondo scientifico. Un esempio tra tutti è Red Ronnie, che da affermato critico musicale ha preferito occuparsi di medici anti covid e opinionisti senza titoli invece di spiegare ai più giovani come nasceva la cultura del garage punk.
Da alcuni mesi Red Ronnie cerca le «anime buone» del nostro Paese. La sua mission è scovare medici, cittadini, oppure scienziati con o senza laurea specifica, l’importante che nel loro curriculum abbiano almeno una radiazione o una nota di biasimo dalla comunità scientifica. Per il “Red in nazionale”, come per chi non crede nella scienza, questi medici sarebbero i veri dottori. Quelli che non si sono mai piegati al sistema. Quelli giusti! A dire il vero non ci aspettavamo nulla di eclatante da un pioniere delle musica il quale, sul finire degli anni ’70, spinse il movimento musicale Great Complotto. Coincidenze…?
Red Ronnie: «Per privacy non mostro il mio green pass»

A questo punto della sua mission no dictatorship, tra un trattato sul veganesimo, una comparsata in tv e il dubbio perenne di quale sia stato il pezzo più hard di Johnny Cash, Red Ronnie si ribella alle normative anti covid e non mostra il suo green pass. È successo a Messina, a settembre, durante la visita ad un museo regionale nel quale il critico musicale si è rifiutato di esibire il pass verde. La motivazione, nemmeno a dirla, è che secondo lui la Costituzione ritiene lo stato di salute di un cittadino un dato sensibile protetto dalla privacy. Immediatamente la protesta di questa “discriminazione” orchestrata dai poteri forti è finita sui social (video).
Intervista a Enrico Montesano
Che sia specializzato in gruppi punk, dischi di platino o tendenze musicali, Red Ronnie rimane pur sempre un giornalista, così sfruttando la sua verve da conduttore radiofonico decide di intraprendere alcune interviste. Una tra le più lunghe è quella fatta a Enrico Montesano, considerato da Red Ronnie un sostenitore della giustizia e della libertà riguardo la «dittatura sanitaria». L’intervista inizia in maniera professionale, con Montesano che spiega la sua straordinaria carriera artistica (oltretutto interessante e piena di aneddoti). Al minuto 40 però, qualcosa cambia.

Di colpo le domande di Red Ronnie mutano radicalmente, chiedendogli se è complottista. Montesano da buon attore divaga, tuttavia la maschera di Guy Fawkes appesa alla libreria alle sue spalle non lascia dubbi. Immediatamente Montesano ritorna a parlare di film e di successi. Red Ronnie però non è soddisfatto, vuole di più. Vuole quel Montesano incazzato contro la polizia. L’attore tuttavia sembra riservato. Passano pochi minuti, poi inizia il delirio in uno show montato ad arte. Montesano inizia a dire che le sue dirette servono per «educare le masse». Incalzato ripetutamente si definisce un pro vax, ma banalmente parla dei vaccini del vaiolo. Che noia. Che ovvietà. Red Ronnie schiaccia sull’acceleratore: vuole che Montesano si manifesti in tutto il suo complottismo, così osa e si butta senza paracadute da un gradino, forse due.
Red Ronnie: «I vaccini contengono feti sezionati»
Incitato da Red Ronnie — in un’intesa preparata dietro le quinte —, Montesano si dice: «No cavia!». Come da copione recita la solita frase del “è un siero sperimentale”, infine si professa obiettore di coscienza e si dice contrario a questi vaccini poiché contengono feti abortiti. «Contengono feti vivi e sezionati», specifica Red Ronnie, compiaciuto. Con un tono paternale, quasi composto, abbassa la voce e spiega agli spettatori che Enrico Montesano risponde solo a dio e inquadra l’immagine di Gesù Cristo sopra la scrivania.
A questo punto Montesano confessa, dicendo che la sua è una missione per «svegliare il popolo dormiente». Secondo entrambi la Costituzione sarebbe stata violentata da chi muove i fili dei vari complotti. Red Ronnie chiede perché il governo abbia colpito la cultura. Enrico non risponde. Abilmente aggiusta il tiro, dicendo che: «Quelli che guardano le tv tradizionali non sono svegli» dal momento che la vera informazione la fa Blondet, Radio Radio, Mazzucco e ByoBlu.
Ormai il foro sulla diga ha fatto crollare il muro e milioni di metri cubi di fandonie invadono il video. Per prima cosa Montesano mostra il libro “Eresia”, di Massimo Citro. Red Ronnie non sta più nella pelle. A questo punto l’attore sfoggia tutto il suo repertorio e cita il Grande reset, il piano Kalergi e l’NWO: tutto in un colpo solo! Un filotto che fa palpitare Red Ronnie il quale, prima di terminare l’intervista ci mette il carico da 11 con: «Tutti dovranno avere un microchip, proprio come i cani».
Intervista al numerologo Alberto Ferrarini
In un’altra intervista Red Ronnie da spazio ad Alberto Ferrarini, esperto in numerologia e “teoria del precedente”. L’insegnante di scuola guida e abile provetto numerologo cita la cabala, sostenendo che i numeri e le frequenze bypassano la mente critica e dialogano direttamente con il DNA umano. Poi il sig. Ferrarini cita l’immancabile Tesla, i numeri di questo e il cosmo.
Nel suo monologo fatto di supercazzole numeriche, Ferrarini sostiene che Hitler aveva frequenza 43, guarda caso la stessa identica frequenza del covid. Poi tra numeri e frequenze si arriva al 16 ottobre del 1939, quando Hitler fece il green pass contro gli ebrei. L’intervista termina con Red Ronnie esultante, ma preoccupato nel sentire da Ferrarini che la Chiesa è sotto attacco da forze maligne.
“Con la chimicha della parola — dice Ferrarini — Elon Musk vuole iniettare tramite flebo delle nanoparticelle nel circuito energetico”.
Video dell’intervista
Probabilmente i due si confondono con un progetto ambizioso di Musk, ovvero far impiantare nel cervello di alcuni malati un chip come si fa a chi soffre di Parkinson e Alzheimer.
Red Ronnie TV: non solo musica ma anche covid

Nel canale Red Ronnie TV oltre a interviste e video clip strepitosi, fatte e girati durante i suoi anni di carriera a grandi musicisti — grazie a programmi come “Be Bop a Lula” e “Bandiera Gialla” — Red Ronnie parla anche di Covid. Un gran peccato profanare la sacralità della musica, mischiando leggende come Paul McCartney, Mick Jagger e Little Steven con video interviste al dott. Mariano Amici, Nunzia Schilirò, Stefano Montanari e Antonietta Gatti.
Purtroppo queste interviste possono essere viste solo con abbonamento e non ce la siamo sentiti di donare soldi per contribuire alla disinformazione.
Intervista al dott. Roberto Petrella
Un altro medico ammirato da Red Ronnie, poiché secondo lui custode di scomode verità, è Roberto Petrella: ginecologo, radiato dall’Ordine dei Medici di Teramo nel luglio 2019. Secondo Red Ronnie, il ginecologo sarebbe l’ennesima vittima di un sistema dittatoriale. Lo stesso «sistema» creato dal Governo (o da non si sa bene chi) per tappare le bocche a chi possiede il fuoco sacro del coraggio nel dire cose compromettenti riguardo la pandemia. Tuttavia è giusto ricordare a chi non lo sapesse che il dott. Roberto Petrella nel novembre 2020 affermò che:
“I vaccini contengono sostanze pericolosissime che possono modificare in DNA”
“Ogni persona dalla nascita ha tutti i virus, compreso il covid e quelli che arriveranno”
Da video intervista di La7 attualità
Il dott. Roberto Petrella è anche quello che lo scorso 7 novembre affermava, durante un incontro no vax a Fabriano — in cui risultarono 21 positivi e 87 messi in quarantena —, che i vaccini sarebbero fatti con feti abortiti dalle migliaia di bambini spariti ogni anno negli USA.
Roberto Petrella: «Potrebbero uccidermi»
Ed ecco che Red Ronnie, il primo dicembre, si reca nello studio del dott. Petrella (video). Anche in questo caso la strategia dell’intervista segue il filone del falso intento. Da subito Petrella spiega la sua vita e la sua passione per la medicina. Affermare che quello che dice contro i vaccini lo dica in cattiva fede non ci pare corretto. Ma è proprio per questa sua incosciente convinzione che è più pericoloso di molti altri suoi colleghi venditori di intrugli e di fuffa distillata. Il dott. Petrella parla con termini medici, senza pronunciare eccessivamente parole “quantiche” nei suoi discorsi.
È chiaro e categorico nelle sue affermazioni. Appassionato all’esaltante godimento di una onnipotenza terrena riservata a pochi eletti. Lo si evince poiché — a quanto dice —, sembrerebbe in grado di curare oltre 100 malattie ben al di fuori della sua specializzazione ginecologica. Ed è per questo motivo che Red Ronnie dice che il dott. Petrella avrebbe letto dell’uccisione di un medico (?), assassinato perché aveva osato parlare del grafene contenuto nei vaccini. «Ho paura anch’io», risponde Petrella.
Il Giardino della salute
Anche lui si sente minacciato, protagonista tra i protagonisti di questo assurdo carosello. Petrella si dice preoccupato poiché le oltre 100 malattie da lui curate creerebbero un deficit economico alle case farmaceutiche. Il risultato sarebbe che i pazienti curati non prenderebbero più il farmaco. Al minuto 39 avviene un ennesimo capolavoro complottista: ben 3 minuti censurati con tanto di scritta.

Infine Petrella, quando ormai Red Ronnie sguazza nella salsa complottista più unta, svela di avere un progetto in mente dal nome: “Il giardino della salute”. Una sorta di ospedale all’aperto, con appartamenti, orto e musica per ballare. Ribadisce anche che servono fondi per costruirlo. A questo punto Red Ronnie chiude l’intervista con un secco: «Se ti lasciano in vita!»
Il reato c’è ma non si vede, o forse sì
Vorremo ricordare a Red Ronnie che la libertà di comunicazione in Italia esiste, eccome. A dirlo non siamo noi, bensì l’Art. 21 della Costituzione. Basti pensare alle migliaia di post o di tweet che ogni giorno vengono pubblicati sui social. Se invece si pretende libertà per la disinformazione, soprattutto quella medica, la quale è pericolosa e può generare gravi episodi, ricordiamo al signor Gabriele Ansaloni, in arte Red Ronnie, che diffondere o pubblicare notizie false è un reato (656 c.p) anche per gli artisti del complotto.
Davvero terribile questo personaggio! A me piaceva negli anni 90 quando parlava di musica – come può piacere a una ragazzina adolescente – poi è sparito per mettersi anni dopo a sproloquiare di vaccini. Tra l’altro quella dei feti abortiti sezionati da vivi, fa già ridere così di per sé.
Nella musica dopo lasciamo perdere il video in cui disse nel 2019 “non ho intervistato freddie mercury perché non era una bella persona” – cercatevelo perché non gli do visibilità. Sosteneva che Mercury pur sapendo di avere l’AIDS, andava in giro in cerca di avventure senza precauzioni.
Lasciamo stare.
Buongiorno Elena.
Da quanto abbiamo avuto modo di vedere, Red Ronnie è sempre stato contro qualcosa. Fece una campagna contro il latte, ad esempio, dicendo che portava malattie. La vicenda riguardo Freddie Mercury non la conosciamo, per cui non diamo giudizi in merito. Quello che ci rammarica è che un uomo con la sua cultura musicale non si dedichi ai giovani, insegnando loro le culture delle varie tendenze musicali dal dopo guerra in poi. Punk, rock e garage punk: potrebbe tenere ore di conferenza, insegnando la bellezza della musica invece di adoperarsi nella disinformazione pericolosa.
Grazie di leggerci,
la redazione.